Il mercato immobiliare italiano sta mostrando segnali di graduale ripresa, con previsioni di crescita sia nei prezzi di vendita che nei canoni di locazione per tutto il 2025.
Secondo gli operatori del settore, la politica monetaria più espansiva, caratterizzata da quattro tagli dei tassi d’interesse, favorirà gli investimenti, con un’accelerazione significativa attesa nella seconda metà dell’anno. I settori trainanti includeranno gli uffici di grado A, la logistica e alcune tipologie residenziali come lo student housing. Tuttavia, la carenza di nuovi prodotti sul mercato potrebbe mantenere elevati i valori immobiliari.
Le prospettive per il 2025 sono positive, con una maggiore attività da parte degli investitori internazionali focalizzata su uffici di alta qualità, logistica, hotel e asset class alternative come data center, living e healthcare.
Nel settore retail, si prevede un miglioramento della domanda, specialmente per centri commerciali, retail warehousing e GDO. Tuttavia, la limitata disponibilità di prodotti conformi agli standard ESG potrebbe ridurre i volumi di assorbimento.
Silvia Gandellini, Head of Capital Market Italy di CBRE, ha sottolineato che il rientro dell’inflazione nei parametri target ha consentito alla BCE di procedere con i primi tagli dei tassi d’interesse, alimentando una progressiva riduzione del costo del capitale e concludendo i processi di repricing osservati a partire dalla seconda metà del 2022. Le prospettive di investimento nel real estate commerciale per il 2025 sono positive, grazie alla riduzione del costo del debito e alla stabilizzazione delle quotazioni immobiliari. L’attuale momento di mercato costituisce un ottimo punto di ingresso per gli investitori, che possono beneficiare di buoni fondamentali nei mercati occupier in tutte le principali asset class, rendimenti competitivi e della domanda sempre più diffusa di prodotti innovativi e conformi agli standard ESG. Si osserva anche un crescente interesse per l’operational real estate, che include hotel, strutture sanitarie, infrastrutture, studentati e data center.
In termini di prezzi, si prevede un incremento considerevole in diverse città italiane. A Bologna, ad esempio, i prezzi passeranno dagli attuali 3.600 euro a oltre 3.870 euro al metro quadrato. Rincari superiori ai 200 euro sono attesi anche a Firenze e Verona, con prezzi previsti rispettivamente oltre 4.500 euro al metro quadrato nella prima e circa 2.840 euro al metro quadrato nella seconda. Al Sud, si prevedono oscillazioni positive intorno al 4%, con Bari che si attesterà a più di 2.200 euro al metro quadrato. Per Venezia, Torino e Napoli, le previsioni indicano aumenti attorno al 3%, con Napoli che per la prima volta supererà i 3.000 euro al metro quadrato. Roma, invece, registra incrementi più contenuti.
Per quanto riguarda le locazioni, Milano si conferma la città più cara, con un canone medio in crescita del 4,3%, seguita da Firenze con un aumento del 5,3%. A Catania, i canoni cresceranno del 7,4%, mentre Palermo e Bari si attesteranno rispettivamente al +5,8% e +5,5%. Nella Capitale, è prevista una crescita oltre il 4%.